L’allarme
Attivisti incollati alla Primavera del Botticelli: «Il fatto non sussiste», il Tribunale di Firenze nega il processo
Una ventina di attivisti si erano riuniti in presidio davanti al palazzo: le immagini
FIRENZE. Il fatto non sussiste: il giudice del Tribunale di Firenze ha emesso lunedì 20 novembre una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tre attivisti di Ultima Generazione che nel luglio 2022 avevano fatto un blitz agli Uffizi incollandosi al vetro di protezione del quadro della Primavera di Botticelli.
I tre giovani erano sono stati accusati di manifestazione non-preavvisata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.«Siamo contenti di questa sentenza perché rende giustizia, perché quello che è stato fatto era una manifestazione di dissenso ma soprattutto di libera espressione del pensiero, dell'opinione all'interno di una dialettica che è la base delle democrazie moderne», si legge in una diffusa da Ultima Generazione.
Simone, uno degli imputati, informa Ultima Generazione, ha attraversato le porte del Tribunale di Firenze con le scarpe infangate. «È il fango che rappresenta il disastro vissuto a Campi Bisenzio, di Prato, dell'Emilia Romagna e delle Marche», ha detto il giovane che era a processo con Laura e Beatrice. Secondo Ultima Generazione, «il messaggio del Tribunale di Firenze è chiaro: Simone, Laura e Beatrice, incollandosi al quadro della Primavera di Botticelli, non hanno commesso un reato».
«Questo - prosegue la nota - ci solleva, ma non ci consola: il governo ancora non si impegna a mettere in sicurezza la popolazione dalla crisi climatica preparandosi ad affrontarla e ad aiutare economicamente le famiglie, le aziende e i territori colpiti in questi mesi in Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Con la disobbedienza civile siamo pronti a prenderci la responsabilità delle nostre azioni, chiediamo al Governo e al Parlamento di fare lo stesso». Ultima Generazione chiede «che il Governo si prenda le sue responsabilità» e fa sapere che «non smetteremo di esprimere le nostre richieste con i mezzi nonviolenti che abbiamo fino a che non otterremo azioni concrete, ovvero soldi per le famiglie e i territori disastrati».
Fuori dal tribunale anche Giordano Cavini, fermato dal sindaco Dario Nardella mentre imbrattava Palazzo Vecchio.