Empoli, questo è un altro Cacace: perché il gol profuma di storia
Il giocatore: «L’aspettavo da due anni e la nuova posizione in campo mi piace»
EMPOLI. La storia l’aveva già scritta il 6 febbraio 2022, quando entrando in campo nel corso del match col Bologna diventò il primo neozelandese a calcare i campi della Serie A, ma Liberato Cacace evidentemente non è il tipo che si accontenta e domenica scorsa, a Verona, ha aggiunto un altro capitolo alla storia centrando pure il primo squillo, quello momentaneo 0-3, per chi arriva da Wellington, dove è nato il 27 settembre del 2000, e dintorni.
Il gol
Una rete, la sua, non figlia del caso. Da tempo, infatti, Cacace è in crescita. Lo ha dimostrato nel suo ruolo naturale, quello di esterno sinistro, e nella nuova posizione di pendolo tra centrocampo e trequarti che, complici le assenze, il tecnico Roberto D’Aversa gli sta cucendo addosso. Il tasso tecnico, certo, non è quello del titolare della cattedra Jacopo Fazzini ma più larga o più stretta che sia la sua mattonella di campo il giocatore c’è e convince. Forse più di quanto non avesse mai fatto con l’azzurro addosso visto che dai giorni del suo arrivo, mercato di gennaio 2022, dalla squadra belga del Sint-Truiden per più di un paio di milioni (tra prestito iniziale e successivo riscatto esercitato) era a tratti anche piaciuto ma senza mai riuscire a incantare.
Ora, però, è un altro Cacace. Più dentro il progetto, in tutti i sensi, e più convinto. D’altra parte, come detto, non è il tipo che si accontenta. La sua patria è diventata la Terra di Mezzo della saga cinematografica del Signore degli Anelli, ma a metà del guado lui non vuole restarci. E la maturità sembra finalmente arrivata, come testimoniato anche dalle dichiarazioni di fine partita. «Ho aspettato due anni per il gol – ha detto – sono molto contento e ringrazio Maleh per l’assist. Sappiamo che siamo una squadra giovane, ma in campo a Verona abbiamo dimostrato grande maturità e che siamo un'ottima squadra. Tanta roba fare 4 gol. Peccato solo per l’infortunio di Pellegri, è un grande giocatore e un grande uomo».
La storia
Grande, ora, è pronto a diventarlo anche il figlio dell’emigrante Antonio Cacace, italiano originario di Massa Lubrense, e della neozelandese Marie. Insieme all’Empoli, ovviamente. «Stiamo facendo tanto bene – racconta il giocatore – ma dobbiamo continuare così e lavorare ogni giorno. Col Torino (venerdì sera alle 20.45, nda) gara importante? Tutte lo sono. Il nuovo ruolo? È diverso, ma mi piace giocare lì». Potrebbe farlo anche contro i granata. Ma intanto in quello vecchio, il terzino, ha raccolto tante gioie con la sua Nazionale. Tanto che la Fifa lo ha candidato per il The Best, il premio che elegge la top 11 dell'anno solare. Cacace rappresenterà l’Oceania, nel lotto. Ed è stato inserito tra i candidati perché è stato grande protagonista lo scorso giugno della Coppa delle Nazioni dell'Oceania, vinta dalla Nuova Zelanda. I Kiwis si sono aggiudicati la manifestazione per la sesta volta e il giocatore dell’Empoli ha vinto il premio come miglior calciatore del torneo.