C’è Milan-Empoli, D’Aversa chiede personalità ai suoi. Le probabili formazioni
Il tecnico: «Serve coraggio con e senza palla». Dubbio Anjorin-Cacace (in lizza il Top 11 Fifa)
EMPOLI. Coraggio e personalità. Sono questi i tasti su cui il tecnico azzurro Roberto D’Aversa insiste alla vigilia dell’appuntamento tra il suo Empoli e il Diavolo, ovvero la sfida del Milan di oggi (ore 18) sul palco di San Siro. Una gara già ai confini della realtà per conto proprio e resa ancora più complicata dalla solita emergenza che continua ad essere sgradita compagna di viaggio.
La situazione
Basta pensare che verso Milano, ieri, sono partiti anche due ragazzi della Primavera: il centrocampista Jacopo Bacci, classe 2005, e il difensore Dawid Bembnista, classe 2007. Di recuperi, invece, manco a parlarne. Anche De Sciglio, infatti, ha alzato bandiera bianca ed è rimasto a casa. «Eravamo e siamo in emergenza ma la nota lieta – sottolinea D’Aversa che, come al solito, a chi non c’è non vuole pensarci più di tanto – è che Pezzella, Esposito e Anjorin rispetto all’ultima partita hanno una settimana in più di lavoro col gruppo nelle gambe e, dunque, più minutaggio da spendere in campo». E alla fine proprio da questo dipenderanno le scelte. Soprattutto per Anjorin. In linea di massima, infatti, si va verso la conferma della formazione schierata dal via lunedì scorso con l’Udinese, ma l’inglese potrebbe tornare titolare in mezzo con Maleh più alto e Cacace fuori. «Deciderò in extremis», sentenzia l’allenatore.
Il premio
Intanto, nota a margine ma non banale, proprio Cacace è stato inserito dalla Fifa tra i 22 difensori per scegliere il The Best Fifa Men’s 11. Votazioni aperte proprio sul sito della Fifa.
La sfida
Ma intanto c’è, ovviamente, la partita. Quasi probitiva, come accennato, ma è proprio a quel caso che deve aggrapparsi l’Empoli. «Per fare risultati contro una squadra come il Milan e in uno stadio come San Siro – sottolinea D’Aversa – servirà la personalità. Dare il 120%, lo sappiamo, potrebbe non bastare, ma non voglio e non vogliamo rimpianti. Il bello del calcio è anche provare a mettere in difficoltà quelli più forti di te, quelli forti davvero. Dovremo compattarci in un momento in cui non siamo in tanti e avere coraggio con e senza la palla». Eccoli, i tasti: personalità e coraggio. «Pressare bene il Milan per 95 minuti è impensabile – prosegue – quindi dovremo essere bravi a gestire le forze e il pallone. Se lasciamo sempre la palla al Milan ci fanno male. Dovremo farli fare la partita che sono meno abituati a fare». All’Empoli ultimante è riuscito in parte. Nel senso che, a causa proprio di assenze (tante) e acciacchi (vari) tenere gli stessi ritmi per 90 minuti contro Lecce e Udinese non è stato possibile. «Io non ho niente da rimproverare ai ragazzi e chi lo fa, forse, si è scordato chi siamo, da dove siamo partiti e dove siamo oggi. Per le partite che hanno fatto e i 16 punti che hanno conquistato l’unica cosa che meritano questi giocatori sono gli elogi, tanti elogi. Il senso di appartenenza e lo spirito di squadra ci hanno portato fin qui e oggi servono come sono servite ieri e come serviranno domani».
Le punte
Così come servono i gol, che al momento stanno arrivando da Pellegri. «Il suo abbraccio dopo il gol all’Udinese? Mi ha fatto piacere. Anche se – prova a minimizzare D’Aversa – il fatto è che mi sono trovato sulla sua traiettoria di corsa... Abbraccio e battute a parte, sono molto contento per lui e mi auguro che la stessa gioia la vivano ora anche Colombo, Solbakken, Eposito ed Ekong per tutto quello che fanno e danno in partita e in allenamento».
L’arbitro
Federico Dionisi di L’Aquila è l’arbitro di Milan-Empoli di oggi. Dario Garzelli di Livorno e Daisuke Emanuele Yoshikawa di Roma 1 gli assistenti; Daniele Rutella di Enna il IV uomo; Luca Pairetto di Nichelino il Var e Orlando Pagnotta di Nocera Inferiore l’Avar. Dionisi ha diretto 32 gare in Serie A; sono 10 i precedenti per gli azzurri, con 3 vittorie, 3 pari e 4 sconfitte.