Empoli, giungla antenne: mobilitazione per fermare il nuovo ripetitore
Il comitato Stop5G contro l’ennesima installazione in via Val Pusteria: «Il Comune deve fare di più per contrastare le compagnie telefoniche»
EMPOLI. Il comitato Stop5G Empoli-Valdelsa torna a farsi sentire e a chiedere all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessio Mantellassi una risposta alla loro raccolta firme per fermare il proliferare di antenne di ultima generazione e di schierarsi al fianco dei cittadini contro l’installazione, che reputano «indiscriminata» di questi dispositivi. Il nuovo “fronte” è ancora una volta in via Val Pusteria, dove sono iniziati i lavori di installazione di un secondo ripetitore, nei pressi degli edifici di edilizia residenziale pubblica.
«Ci siamo recati nuovamente in via Val Pusteria, alle case popolari, dove è stato avviato il cantiere per l’installazione della seconda antenna, a soli quattro metri dalla precedente», sottolinea il Comitato. «Se il Comune non darà seguito alla petizione in corso, organizzata dal Comitato Stop5G Empoli-Valdelsa e sostenuta da centinaia di firme raccolte tra i soli residenti, a gennaio toccherà a via Bertolaccini, a Cortenuova – aggiunge il Comitato –. La nuova amministrazione comunale avrebbe potuto schierarsi al fianco della cittadinanza colpita, contrastando le compagnie telefoniche su tre fronti: giudiziario, politico e tramite l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani. Questo sarebbe stato particolarmente necessario alla luce dell’enorme incremento dei limiti di inquinamento elettromagnetico ammessi dallo scorso 29 aprile in tutte le abitazioni, un caso unico in Europa. Tali limiti vengono misurati sulla media di 24 ore, una metodologia introdotta già dal governo Monti e tuttora in vigore».
Una “battaglia” intrapresa anche dal consiglio comunale che nei mesi scorsi – uno dei pochissimi in Italia – ha preso posizione dichiarandosi contrario all’innalzamento dei limiti.
Il Comitato rivendica inoltre una risposta da parte del Comune di Empoli sugli «strumenti di monitoraggio attualmente attivi o che si intende attivare per un serio controllo del livello di inquinamento elettromagnetico». «A oggi – accusa –, tutto tace. Inoltre, lanciando il 5 novembre la petizione per l’annullamento dell’autorizzazione relativa a via Bertolaccini, abbiamo rilevato che l’amministrazione comunale è inadempiente rispetto alla norma statutaria, vigente da 22 anni, che prevede istituti di partecipazione. Anche su questo tema regna un silenzio tombale».
Secondo i cittadini di Stop5G, «gli strumenti statutari di partecipazione sono diritti preziosi per i cittadini, che devono poter organizzarsi in associazioni e comitati per dialogare col Comune». «Negarli per decenni è una grave colpa, su cui torneremo insieme ai comitati che, fortunatamente, continuano a crescere in città. Tuttavia, il sindaco sembra preferire il confronto con singoli cittadini isolati, piuttosto che con gruppi organizzati».
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