Empoli, addio all’infermiera Adela: «Esempio di grande dignità»
La donna ha lavorato fino all’ultimo nel carcere di Sollicciano: aveva 46 anni
EMPOLI. Il cordoglio, in un attimo, ha fatto il giro della rete. La scomparsa dell’infermiera Adela Teodora Sara, 46 anni, avvenuta giovedì 31 agosto per una grave patologia che non le ha lasciato scampo, ha colpito tutti. La donna, residente a Empoli, era dipendente, dal 2021, della Cooperativa “Libera” di Borgo San Lorenzo che, attraverso i social, ne ha ricordato lo spessore umano oltre che professionale. Ha dovuto combattere a lungo contro un tumore, ma non per questo ha cambiato il suo atteggiamento di dedizione verso il prossimo.
«Adela ha voluto continuare a lavorare fino all’ultimo, in un contesto complesso e difficile come la Casa circondariale di Sollicciano - si legge nel post della cooperativa sociale mugellana -. Il suo percorso professionale e umano è stato caratterizzato da una dignità fuori dal comune e da un grande rispetto per la nostra professione, per i colleghi e per le persone che ha assistito. Ha camminato in punta di piedi per non essere mai di disturbo a nessuno, portando il suo carico pesante come fosse una piuma, ma ha lasciato nel cuore di chi l’ha conosciuta un segno indelebile, un ricordo, una speranza e un grande insegnamento». Al ricordo, commosso, si è unito anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze e Pistoia. «Questo modo di operare fa onore alla nostra categoria in quanto è sintomatico di una persona con grande rispetto per la professione e i colleghi, dedita al proprio lavoro e al suo impegno verso i pazienti, nonostante tutto» ha detto David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia.
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