Il teatro Solvay resta pubblico: un euro per la piena proprietà
Dopo l’ok del consiglio, manca solo la firma del contratto
ROSIGNANO. Il teatro Solvay presto sarà completamente del Comune alla modica cifra di 1 euro e 22 centesimi. Dopo l’acquisizione della proprietà superficiaria per dieci anni, suggellata da un contratto firmato in epoca Franchi nel lontano 2017, adesso il consiglio comunale ha dato il via libera all’acquisizione definitiva, modificando un atto dell’anno scorso e fissando il prezzo di questa ulteriore transazione: un euro più iva. «Acquisire il teatro – ha commentato il consigliere 5 Stelle Graziano D’Apice – significa tramandare la memoria storica di Rosignano». Ma andiamo con ordine.
Le origini
Il teatro di Rosignano è stato costruito alla fine degli anni Venti dalla società Solvay Chimica Italia ed è stato poi restaurato alla fine degli anni Ottanta. La sua acquisizione al patrimonio pubblico, nel tempo, è stata d’altra parte più volte chiesta dai cittadini, anche tramite petizione. Era il 2017 quando, sotto l’allora amministrazione guidata dall’attuale segretario della federazione provinciale del Pd Alessandro Franchi, ci fu il via libera all’operazione. E il 29 giugno, di fronte al notaio Gaetano d’Abramo, la Solvay ha ceduto al Comune di Rosignano la proprietà superficiale della struttura per la durata di dieci anni. Nel luglio dello scorso anno il consiglio comunale ha poi formalizzato la volontà di procedere alla acquisizione totale (e gratuita) del complesso culturale di via Ernesto Solvay, in modo tale da inserirlo nel patrimonio pubblico.
L’acquisto
Arriviamo così a ieri quando, l’assessora al Patrimonio Susanna Masoni ha presentato in consiglio comunale la proposta di delibera per proseguire quell’iter definendo alcuni punti. La cessione non sarà completamente gratuita ma avverrà al prezzo simbolico di 1 euro più iva (quindi un euro e 22 centesimi). Inoltre, ha spiegato l’assessora, «la Solvay si riserva la facoltà di richiedere al Comune la disponibilità, a titolo gratuito, del teatro per un numero massimo di dieci giorni all’anno» e «il Comune si impegna a non modificare la denominazione del teatro, che resterà “Centro culturale Solvay” oppure “teatro Solvay”». Adesso manca solo la firma dal notaio, poi il Comune avrà acquisito la piena proprietà del teatro. Questo, ha spiegato Masoni all’assemblea, «non cambia la gestione né incide sul programma delle attività. Si tratta di un’acquisizione al Patrimonio».
L’ultimo passo
La delibera è stata votata quasi all’unanimità, con 21 sì e il no del consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Scarascia. Il consigliere del Pd Daniele Donati, prima del voto, ha sottolineato come si sia arrivati al termine «di un percorso importante. Era stata manifestata dagli uffici la necessità di effettuare opere di manutenzione straordinaria dell’immobile e con la piena proprietà dell’immobile si potrà partecipare a bandi per accedere a eventuali contributi». Ora, appunto, manca l’ultimo atto. Poi il teatro Solvay sarà per sempre e completamente di proprietà pubblica.
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