Il Tirreno

Il lutto

Rosignano piange Maurizio Morelli, storico fornaio e pilota di rally: «Era un leader»

Rosignano piange Maurizio Morelli, storico fornaio e pilota di rally: «Era un leader»<br type="_moz" />

Ha avuto un malore in casa, aveva 58 anni

25 settembre 2024
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Rosignano Il primo panificio fu a Castelnuovo della Misericordia. Lo aprì suo padre da cui lui, da appassionato qual era, aveva ereditato la maestria dell’artigiano. Maurizio Morelli era questo: un artigiano e un panettiere. Ma non solo. Era anche un padre. E un apprezzato pilota di rally. Lunedì sera ha avuto un malore nella sua casa di Castiglioncello. È stato trasportato all’ospedale di Cecina prima di essere trasferito a Livorno, dov’è morto nella notte tra lunedì e martedì. Aveva 58 anni e lascia un grande vuoto nei cuori delle tante persone che gli volevano bene. In quelli dei suoi amici, compagni di rally e clienti. E soprattutto in quelli dei suoi figli Matteo e Francesco e della compagna Barbara Favilli. E in tanti sono andati a dirgli addio nella chiesa di Castelnuovo. Perché «babbo era un uomo in grado di unire le persone».

La professione

Una famiglia di artigiani, la Morelli. Con il primo laboratorio che fu aperto dal padre di Maurizio a Castelnuovo della Misericordia. Era il 1965 ed era un altro mondo. Il laboratorio è poi stato ereditato dal figlio e adesso il panificio si trova in via Allende, a Rosignano Solvay. E col tempo è diventato un punto di riferimento per tutti. Così come lo sono le rivendite Morelli, una delle quali si trova a Vada. Ma Maurizio Morelli era molto conosciuto anche per quella che era la sua più grande passione. I motori. E, in particolar modo, il rally.

Il rally

Aci Livorno, per esempio, lo ricorda per aver partecipato cinque volte al Rallye Elba (l’ultimo nel 2019) e per aver aderito varie volte alla Coppa Liburnia. Chi lo conosceva lo descrive come una persona capace di unire gli altri. Come un uomo allegro e coinvolgente. Era un trascinatore, Maurizio. «Un leader naturale» il cui sorriso non poteva lasciare indifferenti. Alcuni problemi di salute – fanno sapere da Aci Livorno – lo avevano allontanato dalle corse «ma due anni fa a era tornato nuovamente al volante su una Peugeot 208 Rally4, una nuova vettura e una nuova sfida che lo avevano riacceso. E i tanti attestati di stima che stanno arrivando, i ricordi e gli aneddoti, dimostrano, ancora una volta, quale era il suo valore come persona. Ciao Maurizio, ci mancherai». Tra i tanti ricordi c’è anche quello del pilota Lorenzo Sardelli, figlio d’arte di Nicola. «Sei stato – scrive Sardelli – una delle poche persone che nel momento del bisogno mi ha sempre aiutato. Ora spero che tu abbia raggiunto babbo e che da lassù mi guidiate al meglio. Un abbraccio, leggenda».

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