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La destra prova a far saltare il gay pride a Lucca e in città spuntano i manifesti: «Non vi vogliamo»

di Pietro Barghigiani
La destra prova a far saltare il gay pride a Lucca e in città spuntano i manifesti: «Non vi vogliamo»

Il sindaco Pardini ne fa una questione di sovrapposizione con altri eventi, la Rete dei Patrioti va sull'ideologico. La sinistra: «Reazioni fasciste»

18 giugno 2024
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LUCCA. L’orgoglio gay, ma anche la lotta per i diritti. Il Toscana Pride 2024 cambia il periodo in cui segna, con un corteo colorato e sonoro, le proprie rivendicazioni e sceglie un luogo e una data che già diventano un caso.

La location è Lucca, roccaforte democristiana al tempo del pentapartito e città delle cento chiese. La data è il 7 settembre, un sabato, un fine settimana in cui si tiene anche l’evento Murabilia (esposizione di fiori e piante) capace di richiamare migliaia di persone su una parte del monumento che disegna il profilo iconico della città nel mondo.

Di solito il Pride veniva organizzato tra giugno e luglio. Quest’anno è stato scelto il mese che a Lucca è un concentrato di appuntamenti storici e religiosi tra Settembre Lucchese e la processione della Santa Croce la sera del 13 settembre con gli emigrati lucchesi che fanno ritorno nei luoghi di origine.

La reazione della destra

Il sindaco di centrodestra Mario Pardini ha bollato come inopportuna quella data. Ma c’è anche chi, al di là delle sovrapposizioni logistiche nel centro storico, ne fa una questione ideologica e ha già cominciato a contestare l’evento con toni reazionari.

È la Rete dei Patrioti, gruppo di estrema destra, che ha affisso una serie di manifesti con la scritta “Stop gay pride, Lucca non vi vuole”. Segnali di un dissenso rimasto isolato, ma neanche censurato pubblicamente dall’amministrazione, che hanno avuto come effetto quello di arruolare sul fronte a difesa del Toscana Pride larga parte della politica locale e toscana, con Verdi, Sinistra italiana e dem, con in testa l’assessora regionale alle Pari opportunità Alessandra Nardini (Pd) che condanna «la vergogna dei volantini» e si schiera al fianco degli organizzatori.

Arcigay e sinistra

Natascia Maesi, presidente nazionale dell’Arcigay al Tirreno dichiara che «sulla data del 7 settembre è d’accordo anche la questura, ci sorprende la contrarietà del sindaco con cui abbiamo avuto incontri sempre cordiali».

Quello delle date per i sostenitori della manifestazione sembra più una scusa per fare ostruzionismo su un evento lontano dalla sensibilità della maggioranza del governo cittadino che si regge anche su esponenti con radici di un passato prossimo in CasaPound. Il Pd cittadino sui flussi da gestire ricorda al sindaco che Lucca ospita il Summer Festival e i Comics. Brand da decine di migliaia di presenze (per Ed Sheeran di recente ci sono stati due concerti con 80mila spettatori).

«È pretestuoso dire no solo per la questione dell’afflusso di persone» stigmatizzato i dem lucchesi.

Pardini aveva indicato agli organizzatori tre giorni da bollino rosso. La Notte Bianca del 31 agosto, Murabilia (in programma dal 6 all’8 settembre sulle Mura lato est), la processione di Santa Croce e il Settembre Lucchese. «Avrei preferito luglio o fine settembre, non sono assolutamente contrario al senso del Toscana Pride, di sicuro non sono stato ascoltato» chiosa il sindaco.

Il tema, quindi, per Palazzo Orsetti, sede dell’esecutivo cittadino, oscilla dall’ordine pubblico alla compatibilità con altri eventi.

Gli organizzatori si mostrano sereni e annunciano una manifestazione “Indomita e Fiera”, proprio come la pantera lucchese (simbolo della città) dando sfogo all’orgoglio della comunità “queer” in aperto scontro ideologico contro il governo Meloni.

Svelata la data per il percorso, il velo copre ancora il tragitto. Altro punto caldo. Gli incontri in questura vanno avanti all’insegna della collaborazione, sottolinea la presidente Maesi, «ma non posso dire nulla sull’itinerario, diciamo che non si sovrapporrà a Murabilia». Volantini a parte, il 7 settembre verrà mantenuta la promessa del Toscana Pride: «Porteremo per le strade di Lucca i nostri corpi favolosi e la nostra rabbia creativa».l




 

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