Il Tirreno

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Crolli all'ospedale di Livorno, il direttore Luca Carneglia: «È sicuro, ora faremo i lavori»

di Stefano Taglione
Il crollo a ortopedia
Il crollo a ortopedia

Il responsabile del presidio sanitario di viale Vittorio Alfieri al Tirreno: «In oncologia non abbiamo corso pericoli, erano tre pannelli, non calcinacci»

30 aprile 2024
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LIVORNO. «L’ospedale è in sicurezza: non lo abbiamo certo abbandonato. In oncologia, ad esempio, il 25 aprile scorso non c’è stato un crollo di calcinacci, ma di tre pannelli forati di cartongesso che si erano inzuppati d’acqua a causa di un’infiltrazione al piano superiore. Si era rotto il galleggiante di un water, che si trova nell’intercapedine di un muro, e nessuno se ne era accorto. Sono cose, purtroppo, che sarebbero potute accadere pure in una struttura appena inaugurata».

Dopo i problemi edilizi dell’ospedale parla il direttore Luca Carneglia, cercando di rassicurare i pazienti e i dipendenti dell’Asl (e di tutto l’indotto) che lavorano nel presidio sanitario, «che è assolutamente sicuro». Parole che arrivano a pochi giorni dagli ultimi crolli che hanno riguardato il pian terreno del terzo padiglione – il reparto di oncologia – dove, a causa della perdita d’acqua da un collettore, ha ceduto parte di una copertura in cartongesso, precipitando in un bagno e in una camera da letto confinante, dove erano ricoverati alcuni pazienti, per fortuna rimasti illesi. Cedimento che ha portato alcuni sindacalisti, come il segretario livornese di Fsi-Usae, Akram Abu Sneineh, a chiedere proprio le dimissioni del direttore del presidio sanitario.

Dottor Carneglia, in oncologia si sono corsi dei rischi per l’incolumità dei pazienti?

«No, niente di tutto ciò. Non sono caduti dei calcinacci, ma pochi pannelli di cartone».

E qual è stata la causa?

«La rottura del galleggiante di un water al piano superiore. Si tratta di un problema idraulico, assolutamente da non sottovalutare, ma di un crollo di calcinacci. Si tratta di un caso completamente diverso da quello dei cosiddetti sfondellamenti, un fenomeno che interessa i solai in laterizio o latero-cemento e che porta al distacco e alla successiva caduta di pezzi di calcinacci, in quel caso davvero pericolosi».

Un episodio diverso, quindi, dalla tragedia sfiorata nell’area relax di ortopedia, sempre al terzo padiglione fra l’altro, dove c’è oncologia.

«Sì. Siamo comunque intervenuti in tempo e, nei luoghi dell’ospedale dove ci sono le fettucce bianche e rosse, abbiamo già effettuato la messa in sicurezza e presto realizzeremo anche il ripristino vero e proprio».

Nel concreto, quindi, cos’è successo in oncologia?

«Una perdita da un collettore d’acqua nell’intercapedine fra il piano terreno e il primo, che ha bagnato alcuni componenti in cartongesso del soffitto del reparto. In pratica tre pannelli forati sono caduti sul pavimento, un po’ alla volta, in forma di poltiglia, che non sarebbe quindi stata in alcun caso pericolosa per le persone. Sono guasti che si possono verificare ovunque e in effetti si verificano ovunque in edifici vecchi o nuovi, ma nell'ospedale di Livorno, visti i recenti eventi, questa situazione ha suscitato una giusta preoccupazione. Lo ripeto: l’ospedale non è in stato di abbandono e non c’è alcuna trascuratezza».

Quanti soldi sono stati investiti per riqualificare l’ospedale in questo periodo di transizione, e di problemi edilizi, prima della costruzione di quello nuovo?

«Che ci siano in generale problematiche e criticità non è mai stato negato dalla direzione generale e di presidio: è per questo che sono stati predisposti interventi edilizi, non più rinviabili, per i quali sono stati stanziati 2,5 milioni di euro, inseriti in un contesto di miglioramento dell’attuale condizione strutturale. Molti interventi, alcuni dei quali finanziati tramite il Pnrr, si sono già conclusi senza comportare alcun disagio, ma è comunque inevitabile che la presenza di lavori in modo così diffuso, in un ambiente particolare come quello ospedaliero, possa influire sulla percezione di utenti e operatori. Tutte queste situazioni comporteranno inevitabilmente dei disagi, di questo ne siamo dispiaciuti, però non possiamo farne a meno (sui soldi messi a bilancio relativi al 2024 l’Asl, rispondendo a una nota del Fials, precisa che «in merito alla delibera aziendale relativa agli interventi edilizi urgenti da effettuare all’ospedale il quadro economico è stato correttamente redatto nel 2024, insieme agli altri documenti a corredo della delibera, e che la data del 2022 riportata nel documento è legata ad un refuso dovuto all'utilizzo di un format sovrascritto» ndr).

I lavori verranno quindi realizzati nelle parti già delimitate, come ad esempio le scale del secondo padiglione, chiuse per il rischio di crolli? E in quali tempistiche?

«Sì, in quelle parti già delimitate e ben visibili. Garantiamo il massimo impegno a portare a termine in modo definitivo gli interventi nel più breve tempo possibile, riducendo al minimo le variazioni ai servizi offerti e quindi le possibili difficoltà incontrate dai cittadini».

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