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Cancro al colon-retto, lo screening si fa in farmacia: come funziona

di Giacomo Corsetti

	Un kit per lo screening del tumore al colon retto (foto d'archivio)
Un kit per lo screening del tumore al colon retto (foto d'archivio)

La sperimentazione è partita all’inizio dell’anno nelle farmacie della Versilia e dal 20 maggio sarà estesa a tutte quelle che fanno parte dell’Asl Toscana nord-ovest

02 maggio 2024
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VIAREGGIO. Il kit per lo screening test per la prevenzione del cancro del colon retto nelle farmacie dell’Asl Toscana Nord Ovest. È questa la sperimentazione avviata dalle farmacie pubbliche associate a Confservizi Cispel Toscana e da quelle private legate a Federfarma Toscana. Un’iniziativa volta a incentivare la prevenzione verso la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne in Italia (secondo il Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana Oncologia Medica), e che la Regione Toscana punta a estendere adesso su tutto il territorio regionale.

Il test dal 20 maggio

Presentato a Villa Pergher a Lido di Camaiore, il test sarà completamente gratuito e disponibile dal 20 maggio. «Questa iniziativa – dichiara il presidente di Confservizi Cispel Toscana Nicola Perini – nasce dalla necessità di rendere maggiormente accessibile lo screening ai cittadini, che avranno la possibilità di reperire il kit in una delle farmacie della Asl territoriale gratuitamente e senza perdite di tempo». A inizio anno, il servizio ha visto una prima «sperimentazione nelle farmacie comunali della Versilia, e visto il successo di adesioni sarà esteso a tutto il settore delle farmacie pubbliche e private».

Per Elio Rossi, presidente di Federfarma Lucca «la piramide demografica italiana, il trend epidemiologico delle malattie croniche e i costi crescenti delle terapie ci indicano che la tenuta del Sistema sanitario nazionale rende necessario il potenziamento della prevenzione. Questo può essere realizzato solo creando una rete capillare ed efficace sul territorio che non può prescindere dalla rete delle farmacie». Questa iniziativa rappresenta «un primo passo fondamentale sul territorio regionale. Stiamo lavorando con la Regione Toscana per una implementazione che preveda anche la possibilità di riconsegna dei campioni nelle farmacie».

«Sono molto contento - commenta l'assessore regionale alla sanità Simone Bezzini - di questa iniziativa, perché fa un po' da apripista in tutta la Toscana. Noi vogliamo investire nella prevenzione e nell'ambito degli screening, soprattutto quelli oncologici. Grazie alla collaborazione con le farmacie ci sarà una semplificazione nell'accesso allo screening, che ci auguriamo possa fare salire i livelli di adesione».

Il programma

Lo screening per il tumore del colon-retto mediante la ricerca del sangue occulto rappresenta «un intervento di dimostrata efficacia in termini di riduzione di mortalità – dichiara il Direttore sanitario Asl Toscana Nord Ovest dottor Giacomo Corsini –. Il programma di screening è attivo in tutte le Zone Distretto, ed è offerto a tutti i residenti di età compresa tra 50 e 70 anni, mediante lettera personale ogni due anni. Questo tipo di prevenzione consente di intercettare il tumore fin dai primi stadi, permettendo la massima efficacia dei percorsi di cura».

Nonostante lo screening sia stato «avviato da molti anni – spiega la dott.ssa Lidia Di Stefano, Direttrice UOC Screening dell’Usl – gli ultimi dati di adesione del 2022 vedono la partecipazione solo 74.237 cittadini (poco più di un terzo) con una percentuale di adesione del 38 per cento. Nel 2023 stiamo assistendo ad un lieve aumento di questa adesione, che nella nostra Asl si aggira intorno al 44 per cento».

I motivi di questa bassa partecipazione sono da ricondurre principalmente al «numero limitato di sedi e orari di consegna del kit. Problema analogo si ripresenta anche al momento della riconsegna dei campioni. In questo senso la rete delle farmacie rappresenta sicuramente una valida soluzione al problema». Relativamente alle farmacie sul territorio è «doveroso precisare - conclude Di Stefano - che la consegna dei kit potrà avvenire in tutti gli ambiti territoriali, fatta eccezione al momento per le zone Apuane e Lunigiana, dove nonostante l’ampia disponibilità di farmacie si registra difficoltà con l’attuale organizzazione e configurazione dei nostri gestionali di screening. Siamo comunque al lavoro con Estar per far in modo che entro giugno si possa partire anche in queste due zone».

Informazioni generali

Il test impiegato per lo screening del tumore al colon-retto è la ricerca del sangue occulto (invisibile ad occhio nudo) nelle feci. Si esegue raccogliendo un campione di feci in un apposito flacone, successivamente analizzato in laboratorio. Come tutti gli esami di screening presenta dei limiti, perciò se si notano perdite di sangue con le feci o cambiamenti nelle abitudini dell'intestino e per questo è importante rivolgersi al medico curante, anche se si ha già eseguito un test di screening con risultato negativo. Tuttavia, è scientificamente provato che l'esecuzione ogni due anni del test della ricerca del sangue occulto nelle feci può salvare molte vite: si può diagnosticare la malattia allo stadio iniziale e quindi più facilmente guaribile o, molto più spesso, asportare polipi prima che diventino tumori.

A chi è rivolto

Uomini e donne tra i 50 e i 70 anni. Modalità di accesso Con la lettera di invito predisposta dalla ASL, ricevuta a casa, e la tessera sanitaria, basta recarsi in una delle sedi per ritirare il kit, composto dalla provetta per la raccolta del campione di feci e da una bustina trasparente dove riporre il campione per riconsegnarlo. L'esame si esegue a casa, attenendosi alle istruzioni che verranno fornite al momento del ritiro del kit. In questa prima fase non è prevista la riconsegna dei campioni in farmacia, il campione andrà consegnato in uno dei punti ASL indicati nella lettera. L'esame è gratuito e non è necessaria l'impegnativa del medico curante.

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