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Capannori, perseguita una famiglia: arrestato

di Luca Tronchetti
Capannori, perseguita una famiglia: arrestato

L’uomo ha provato a entrare nella casa delle vittime sfondando la porta. E’ sotto indagine per stalking anche nei confronti della madre e dello zio

02 maggio 2024
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CAPANNORI. Armato di falcetto e martello ha cercato di sfondare il portone d’ingresso di un’abitazione posta a 100 metri dalla sua dopo che, dal 16 al 30 aprile scorso, aveva messo in atto una serie di atti persecutori iniziati con il lancio di sassi, vetri rotti, cassonetto dei rifiuti sistemato di fronte alla porta di casa, danneggiamento dell’auto del padrone di casa oltre a molestie, minacce e messaggi incomprensibili rinvenuti sulla soglia della villetta.

Un uomo di 32 anni finisce in carcere con l’accusa di stalking grazie all’intervento dei carabinieri di Capannori dopo che, dalla centrale operativa di Cortile degli Svizzeri, era partita la segnalazione che in via Romana c’era un individuo che tentava di sfondare la porta di una casa. Arrivati sul posto i militari della stazione di Capannori hanno preso in custodia il giovane che ha consegnato spontaneamente il martello e la roncola. Nei confronti del trentaduenne, con problemi di natura psicologica e che in passato sarebbe stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, pendono altri due procedimenti penali sempre legati agli atti persecutori.

Uno portato avanti dalla questura che vede come vittime del reato l’anziana madre, maltrattata e malmenata, e lo zio disabile con cui conviveva, sottoposto a continue vessazioni e minacce e un altro, sempre di competenza dei carabinieri, relativa allo stalking che andrebbe avanti da due settimane nei confronti di una commerciante lucchese di cui si sarebbe infatuato inviandole, attraverso un falso profilo Facebook, con sempre maggiore insistenza una serie di messaggi di natura sessuale, presentandosi in negozio e attuando una fortissima pressione psicologica. Tutti procedimenti penali che saranno riuniti in un unico procedimento dal sostituto procuratore Paola Rizzo, uno del pool dei magistrati che si occupa dei reati relativi alle fasce deboli. Secondo gli inquirenti l’indagato avrebbe bisogno di essere condotto in una Rems (residenze per l’esecuzione di una misura di sicurezza che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici) per ricevere adeguate e improcrastinabili cure. Ma la carenza di posti disponibili costringe l’autorità giudiziaria, visto che il ricovero nei reparti di psichiatria degli ospedali non dura più di qualche giorni, come unica alternativa per evitare il compimento di altri reati alla custodia cautelare in carcere.

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