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Pietrasanta, l’orso in piazza Duomo trasformato in un gioco: «I genitori dove sono?»

Pietrasanta, l’orso in piazza Duomo trasformato in un gioco: «I genitori dove sono?»

La curatrice dell’esposizione: più controlli. Taccola: colpa degli adulti

05 maggio 2024
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PIETRASANTA. La scultura del “povero” Teddy, l’orso realizzato dall’artista Rachel Lee Hovnanian da alcune settimane protagonista in piazza Duomo, non solo deve fare i conti ogni giorno con un coltello conficcato fino nel profondo dell’anima, ma anche con l’assalto “giocoso” dei bambini. Che salgono, scendono, saltano sull’opera d’arte sotto lo sguardo, benevolo e compiaciuto dei genitori. Istantanee che hanno innescato un vivace contraddittorio sui social: vuoi perché la scultura non è lo scivolino di un parco, vuoi ancora perché il rischio è che qualcuno possa farsi male. Con la stessa artista che non sembra disdegnare l’interagire con l’opera, anche se urgono limiti alle evoluzioni di piccoli e grandi tanto che non viene esclusa l’adozione di provvedimenti, come conferma Annalisa Bugliani, curatrice della mostra con Alessandro Romanini e la collaborazione di The Project Space.

«Capisco le preoccupazioni riguardanti la sicurezza e l’interazione dei bambini con l’opera – dice Bugliani – che è effettivamente una questione importante da considerare. L’artista di “Teddy” ha concepito l’opera come un mezzo di riflessione sull’innocenza e le perdite dell’infanzia, rappresentate simbolicamente dal pugnale. Tuttavia, è consapevole che l’arte, una volta posizionata in uno spazio pubblico diventa parte di un dialogo più ampio con la comunità che la ospita. L’artista non ha espresso una posizione contraria sempre alla interazione dei bambini con l’opera, pur raccomandando un approccio cauto e rispettoso».

«Dall’apertura dell’installazione, abbiamo monitorato da vicino il comportamento dei visitatori con “Teddy” e stiamo valutando misure per assicurare che questo comportamento – prosegue Bugliani – rimanga sicuro e rispettoso dell’integrità dell’opera. Questo include la possibilità di aggiungere segnaletica più chiara e, se necessario, personale addetto alla supervisione. Siamo aperti al dialogo e pronti a prendere in considerazione ulteriori misure di sicurezza in risposta ai feedback della comunità e agli sviluppi futuri».

Duro il commento del capogruppo di Pietrasanta prima di tutto, Daniele Taccola. «Solo in Italia l’arte in strada deve essere racchiusa tra corde o paletti. Mi scandalizza che non ci sia la cultura del rispetto, che ogni atto di decoro urbano debba necessariamente passare attraverso cartelli di divieto o multe. Che sia sempre necessario un tutore dell’ordine a reprimere la maleducazione. Teddy ci ha insegnato anche questo. In Italia i veri bambini incoscienti sono quelli che guidano i passeggini e non quelli che li occupano».

Una missiva, quella di Taccola, indirizzata appunto agli adulti “distratti”.


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