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Biblioteca chiusa a San Miniato, 7 lavoratori a casa: «Il Comune non proroga l’appalto»

Biblioteca chiusa a San Miniato, 7 lavoratori a casa: «Il Comune non proroga l’appalto»

Locali off-limits dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco su segnalazione dei sindacati. L’accusa della Cgil: «Faranno due assunzioni di cui non sapevamo niente»

05 maggio 2024
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SAN MINIATO.  Prima il sopralluogo dei vigili del fuoco e due ordinanze del Comune per chiudere al pubblico la biblioteca di San Miniato Basso. Poi le dichiarazioni del sindaco Simone Giglioli e dell’assessore alla cultura Loredano Arzilli sul fatto che l’interdizione era dovuta a «controlIi di routine» e per la «digitalizzazione dell’archivio». Successivamente è arrivato lo stanziamento da 100mila euro per lavori legati all’antincendio nell’edificio, come spiegato dallo stesso Giglioli. Ma ieri è arrivata la denuncia da parte della Filcams Cgil sulla mancata proroga dell’appalto del servizio di biblioteca e archivio di deposito. Il sindacato spiega che la comunicazione del Comune è arrivata il 2 maggio, il giorno successivo alla festa dei lavoratori. «In quest’appalto sono occupati 7 lavoratori altamente qualificati, che da anni lavorano nelle biblioteche di San Miniato e in archivio di deposito, alcuni dei quali hanno iniziato qui nel 2004, 20 anni», spiegano dalla sede di Pisa della Cgil.

«L’amministrazione comunale nel 2023 aveva svolto più confronti con la nostra organizzazione sindacale – aggiungono dalla Filcams – e aveva sempre confermato la volontà di salvaguardare l’occupazione. Poi fino ad aprile di questo anno, nonostante nostre segnalazioni in febbraio e richieste di incontro in marzo, il Comune non ha più risposto. Il 12 aprile, alle nostre richieste di chiarire il perché dell’interruzione del dialogo, l’amministrazione ha provato a fornire una cronistoria sulla corrispondenza relativa alla nostra segnalazione sui problemi di sicurezza della biblioteca e dell’archivio di San Miniato Basso, a cui ancora oggi non abbiamo risposta. Quella segnalazione da parte di questa organizzazione sindacale ha proseguito il percorso attraverso la rappresentate dei lavoratori per la sicurezza dell’appalto, che ha avvertito, in forza di legge, le autorità competenti, circa un mese dopo la nostra richiesta al Comune di un intervento entro 48 ore. Ecco perché l’8 marzo 2024 sono arrivati i vigili del fuoco alla biblioteca e all’archivio di San Miniato Basso».

Secondo la ricostruzione, ai sindacati è sembrato che «qualcosa fosse cambiato», sempre nell’incontro di aprile, «poiché l’amministrazione, illustrando una delibera di giunta del 19 marzo, che riqualifica una parte dei servizi in appalto legati all’archivio di deposito, e indica la digitalizzazione come futuro di quel servizio, non aveva fatto alcuna valutazione delle dirette conseguenze sull’occupazione di quel provvedimento. Tuttavia in quella sede, il sindaco Giglioli e l’assessore Arzilli si erano impegnati a un ulteriore incontro in cui confrontarsi in maniera tecnica e approfondita sull’appalto. Ma, nella giornata di giovedì 2 maggio, alla presenza non soltanto della parte politica, ma anche di quella tecnica del Comune, l’amministrazione ci ha comunicato di non voler proseguire con alcuno dei servizi in appalto, mettendo alla porta sette lavoratori».

Dalla Filcams Cgil giudicano la scelta «impietosa e crudele», sottolineando che sia stata «giustificata attraverso la volontà di digitalizzare l’archivio di deposito e di due nuove assunzioni a carico del Comune a seguito di un concorso uscito a novembre 2023. Questa organizzazione sindacale non ha mai ricevuto informazione alcuna negli incontri 2023 della volontà dell’amministrazione di sostituire attraverso concorso alcune mansioni esternalizzate».

E ancora: «È questa la riconoscenza, la sensibilità, la capacità di programmare e di valutare di questa amministrazione? Dal primo giugno tutti i lavoratori saranno a casa per mancata proroga dell’appalto».

E poi la denuncia vera e propria: «Una sola parola, vergogna. Proclamiamo lo stato di agitazione, che proseguirà con le azioni di lotta che condivideremo con i lavoratori e comunicheremo in seguito».

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