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Massa, restyling in vista per Palazzo Ducale: da Roma arrivano 5 milioni di euro

Ivan Zambelli
Massa, restyling in vista per Palazzo Ducale: da Roma arrivano 5 milioni di euro

Addio ai ponteggi, c'è il finanziamento per la riqualificazione e il presidente Lorenzetti guarda al futuro: «Bisognerebbe capire se esistono alternative dove ospitare Prefettura e Provincia, per dare il giusto risalto a questo palazzo»

04 maggio 2024
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MASSA. Niente più ponteggi, i cornicioni pericolanti, le facciate del rosso sbiadito. Tutto questo nel giro di qualche anno apparterrà al passato di Palazzo Ducale. Perché il ministero della Cultura ha finanziato per oltre 5 milioni di euro la riqualificazione del palazzo simbolo della storia della provincia. C’è voluto tempo, ma alla fine qualcosa si è mosso nel lato sud di piazza Aranci. Frutto della sinergia tra il deputato Alessandro Amorese, il prefetto di Massa-Carrara Guido Aprea e del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, che ieri hanno ufficializzato l’ottenimento del finanziamento ministeriale per il quale tutti e tre hanno lavorato a vario titolo.

Questo è iniziato circa un anno e mezzo fa e ciò vide il sopralluogo del ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano che visitò gli ambienti del Palazzo, prendendo visione delle potenzialità, ma anche delle criticità tutt’ora presenti. Nei mesi a seguire il lavoro è continuato, fino a ottenere il finanziamento tramite la legge numero 83 del 2014 riguardante “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, sviluppo della cultura e rilancio del turismo”. «Con orgoglio possiamo dire che in questi grandi progetti rientra Palazzo Ducale, con un finanziamento da 5 milioni e 65 mila euro», ha annunciato con grande soddisfazione Amorese.

L'intervento

Il progetto, spiegherà più avanti Gianni Lorenzetti, prevede di sistemare le gronde esterne, rimuovendo così il pericolo della caduta delle effigi e quindi le impalcature. Priorità l’avranno gli infissi, che letteralmente quando piove fanno acqua da tutte le parti, ci sarà il ripristino delle facciate e del colore che dà il nome al Palazzo “rosso”. Il tutto seguito passo dopo passo dalla Soprintendenza di Belle Arti. Nulla esclude che in fase di gara, che seguirà il principio dell’offerta economicamente vantaggiosa (cioè, miglior rapporto qualità/prezzo), possano arrivare ulteriori migliorie.

Ma tornando ai fondi ottenuti, ha continuato Amorese, «questi rendono orgoglio perché si sentiva molto il bisogno. Vediamo due strade (via Guidoni e via Alberica) che negli anni hanno vissuto all’ombra del degrado, risentendone in termini economici, sociali e di vivibilità». E poi ovviamente l’immagine stessa di Palazzo Ducale, particolarmente ammalorata. «Da parte mia è un’emozione e un orgoglio poter dare queste buone notizie, non solo per Massa, ma per tutta la provincia. È stato un lavoro di squadra, a tre». Di questo ha parlato anche il prefetto Guido Aprea, riguardo alla “squadra” delle istituzioni: «Qua ha funzionato la Repubblica, ovvero l’insieme di tutti i corpi sociali, le istituzioni e i rappresentanti del governo. Ciò deve valere come lezione perché solo uniti si possono raggiungere certi risultati che altrimenti non si raggiungerebbero. Da parte nostra c’è sempre stata la volontà di far vivere questo palazzo il più possibile, con mostre, eventi, incontri pubblici. Mancava però sempre qualcosa, per rendere veramente fruibile questo bene culturale».

Perché Palazzo Ducale, è infine intervenuto Lorenzetti ringraziando Amorese e il prefetto Aprea, «non è solo la sede della Provincia e della Prefettura, ma rappresenta il patrimonio storico di tutta Massa-Carrara. Proprio per questo voglio sottolineare i ringraziamenti, perché l’operazione deriva da una volontà che per anni è mancata. Io sono presidente da otto anni, iniziati nel periodo peggiore per le province, con i tagli e le ristrettezze economiche».

La Provincia anzi aveva provato in qualche modo a sistemare almeno il problema dei cornicioni, «affidando lavori per 500mila euro, ma mai completati perché la ditta non era stata in grado», ha chiosato Lorenzetti. «Per tutti noi è una ferita vedere il Palazzo “fasciato” in questo modo. Eppure, in tutti questi anni nessuno si è mai interessato o impegnato. Poi qualcuno ci ha creduto, provandoci. Grazie allora al Prefetto, al deputato Amorese e agli uffici della Provincia, che hanno prodotto il progetto esecutivo senza il quale non si ottenevano questi soldi. Se si riuscisse a fine dell’anno ad assegnare la gara non sarebbe male, sperando che nel 2025 partano i lavori».

Il futuro 

Chiaramente, una volta completati, si aprirà il tema di cosa fare di Palazzo Ducale. E già ieri mattina a margine di conferenza stampa si è toccato l’argomento. Perché opinione comune è che un simile gioiello cittadino risulti oggi poco fruibile. Molte delle stanze, specie quelle di maggior pregio, sono destinate a uffici; gli stessi uffici che per loro dislocazione sono poco funzionali. Negli anni allora, ha suggerito Lorenzetti, «bisognerebbe capire se esistono alternative dove ospitare Prefettura e Provincia, per dare il giusto risalto a questo Palazzo. Perché è inutile finire sul New York Times come meta da visitare quando poi lo statunitense a Palazzo Ducale può vedere solo una stanza e mezzo. Spero allora che un giorno si possa aprire un ragionamento di questo tipo. Serviranno sicuramente milioni, ma credo che gli amministratori seri e tutte le forze politiche su questo tema dovrebbero iniziare a ragionare se questo edificio storico può restare sede della Provincia o magari altro».

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