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Livorno, Gonnelli chiude il Bottini Fusion in Venezia: «Troppo degrado e insicurezza»

Livorno, Gonnelli chiude il Bottini Fusion in Venezia: «Troppo degrado e insicurezza»<br type="_moz" />

L’imprenditore aveva in gestione il locale di proprietà del Comune dal 2018

04 maggio 2024
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i Claudia Guarino

Livorno «Già dovevamo lavorare nel degrado dato che al mattino trovavamo all’esterno rifiuti, siringhe, sangue e perfino coltelli. Poi, quando il Comune mi ha detto di togliere una cappa, su cui precedentemente aveva dato parere positivo, ho deciso di dire basta, chiudo». Finisce così l’era del Bottini Fusion sul viale Caprera. Con l’imprenditore Simone Gonnelli che riconsegna le chiavi a palazzo civico. Per ora idealmente ma «stiamo smontando tutto» quindi presto anche concretamente. Il perché è lui stesso a spiegarlo.

«Troppo degrado»

Intanto c’è da dire che quelli adiacenti al Museo della Città sono spazi di proprietà del Comune la cui gestione viene affidata a terzi tramite bando. «Gestisco Bottini fusion (tramite una società, ndr) dal 2018 – spiega Gonnelli – e col tempo sono iniziati i problemi». Il contesto, intanto. O meglio, nello specifico, atti vandalici e furti. «La mattina troviamo di tutto, dalle bottiglie al sangue per la strada». E poi, i colpi messi a segno dai ladri, che più volte hanno spaccato una delle vetrate del locale – normalmente con la pietra dell’ombrellone – per poi fare razzia all’interno, accanendosi il più delle volte sulla cassa. «Ne abbiamo subiti quattro nel tempo – spiega l’imprenditore – una volta abbiamo anche trovato il bossolo di un fucile all’esterno del locale». Infine quella che secondo Gonnelli è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

«Basta, chiudo»

«Ci hanno detto di togliere una cappa interna che non avrebbe rispettato alcuni parametri per l’aspirazione. Anche se tempo fa avevamo avuto l’autorizzazione per installarla in quel modo lì. Vorrei sapere come faccio a lavorare senza cappa. Oltretutto ci hanno anche negato il suolo pubblico». Per questo «il 30 aprile è terminato il contratto dei dipendenti e adesso stiamo smantellando tutto». Alcuni lavoratori peraltro, preferendo rimanere anonimi, intervengono sulla questione parlando di rapporti lavorativi non proprio ottimale tra datore e dipendenti facendo riferimenti all’applicazione del contratto. Questione che stupisce Gonnelli. «Non è possibile – dice – abbiamo avuto sempre avuto rapporti distesi e tranquilli». Fatto sta che, beghe a parte, certo è che il Bottini Fusion Made in Gonnelli ha ufficialmente chiuso le saracinesche.

«Peccato»

«Peccato – dice l’imprenditore – perché avevamo speso soldi ed energie in questo progetti. Ma non potevamo fare altrimenti, vista la situazione che si è venuta a creare». Ora bisognerà capire che cosa succederà con fondo del Comune. Con ogni probabilità si va verso un nuovo bando anche se, conclude Gonnelli, «mi hanno contestato il mancato preavviso, che dicono avrebbe dovuto essere di sei mesi. Ma non c’erano le condizioni per continuare. Ed è quello che sostiene anche la mia avvocata». l



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