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La storia

Biagio, il gatto fiorentino ricordato con una targa: «Non lo dimenticheremo mai»

di Elena Andreini
Il gatto Biagio e la targa a lui dedicata
Il gatto Biagio e la targa a lui dedicata

L’animale amava passare la giornata negli uffici del Comune di Sesto Fiorentino

03 maggio 2024
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SESTO FIORENTINO. Biagio era uno spirito libero e aveva scelto di trascorrere la sua giornata negli uffici comunali tra via Barducci e piazza Vittorio Veneto. Bello e fiero non era un gatto da salotto, ma un felino curioso a cui piaceva condividere alcuni momenti della propria giornata con le persone. Accolto con affetto e coccolato dai suoi molti amici “umani”, Biagio ha vissuto a suo modo una vita avventurosa che lo ha portato anche fuori non solo del centro di Sesto Fiorentino, ma dei confini comunali. Dopo 16 anni di intensa vita felina nel gennaio scorso Biagio è morto e i suoi amici hanno deciso di dedicargli una targa apposta sulla parete del palazzo comunale.

La celebrazione

Nella mattina di venerdì 3 maggio si è tenuta la cerimonia di inaugurazione alla presenza del sindaco Lorenzo Falchi. «Biagio era uno spirito libero – ha detto il sindaco Falchi – che aveva fatto amicizia con tante persone, la targa è per ricordare la sua vita vissuta vicino a noi, un ricordo che rimarrà nelle nostre menti e nel nostro cuore». Biagio aveva affascinato tutti, amava stare con la gente e aveva scelto il palazzo comunale come luogo dove trascorrere gran parte della giornata prima di rientrare a casa. «L’incontro con Biagio è avvenuto casualmente – racconta Rosario, l’amico speciale del gatto – si trovava in un bar di via Garibaldi, quando sono entrato, questo bellissimo gatto maestoso ha iniziato a strusciarsi alle mie gambe. Ero incuriosito e quando Biagio è uscito l’ho seguito e ho visto che si era posizionato dall’altro lato della strada guardando con tranquillità un uomo con il cane. Non lo so cosa è scattato, ma c’è stata intesa. Tutte le mattine gli portavo il cibo e lui ha mi seguito fino in ufficio. La mattina entrava con me in Comune e faceva il giro degli uffici poi saliva al primo piano e si metteva vicino alla porta del sindaco».

I ricordi

Biagio ha lasciato in tutti un ricordo e tante foto nei telefonini dei suoi amici, mentre viene scoperta la targa che lo ricorda c’è chi lo mostra sulla poltrona degli uffici comunali, chi mentre sgranocchia una ciotola di croccantini, chi invece lo ha immortalato davanti allo schermo del computer e chi lo ricorda non senza qualche lacrimuccia quando venne portato via da Sesto Fiorentino. Fatto che si è ripetuto per almeno tre volte. «Pensando che fosse un gatto randagio, e attirati dalla sua bellezza, c’è stato chi lo ha portato via, una volta a Pistoia e una a Campi Bisenzio – racconta Rosario – ma essendo un gatto diventato “famoso” chi lo aveva prelevato poi lo ha riportato a Sesto Fiorentino». Oltre ai giri in Comune Biagio arricchiva la giornata trascorrendo alcune ore dai commercianti del centro o in qualche famiglia residente nella zona, poi la sera se ne tornava a casa. Tutti hanno mostrato sempre il proprio affetto a Biagio dispensando coccole, croccantini e mettendo a disposizione cuscini e cucce. Questa vita tutt’altro che randagia, molto intensa di incontri aveva fatto diventare il gattone uno dei “personaggi” di Sesto Fiorentino. Ma Biagio non è il solo gatto famoso della città, nel quartiere di Camporella in molti ricordano ancora Nando, il felino tigrato rosso che aveva scelto l’edicola della zona come sua abitazione giornaliera e Camilla, la giovane gatta che ogni giorno entra curiosa nei negozi di via Verdi.

 

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