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Montecatini, Tamerici ancora chiuse: «Noi pronti a riaprirle»

di Luca Signorini
Montecatini, Tamerici ancora chiuse: «Noi pronti a riaprirle»

Incanto Liberty: «Il contratto d’affitto è scaduto il 7 gennaio scriveremo alle Terme per sbloccare questa situazione»

23 aprile 2024
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Montecatini L’associazione Incanto Liberty frenata nei suoi intenti dalle circostanze e vicissitudini attuali (le Terme spa in concordato preventivo, con l’asta per il lotto unico dei beni da 42 milioni di euro e spiccioli in calendario il 16 luglio nello studio fiorentino del liquidatore giudiziale Enrico Terzani) e anche da quelle presunte, ovvero possibili ma non certe, vale a dire crolli di mura e cedimenti di alberi (come è successo nel novembre scorso alla Salute, quando un grosso pino fece sette feriti). E così il gioiello delle Tamerici nel cuore della pineta è ancora chiuso al pubblico, cancellate coi lucchetti e là dentro abbandono.


«Il nostro contratto di affitto è scaduto il 7 gennaio scorso, passate le festività natalizie. Noi vorremmo e abbiamo intenzione di riprendere la gestione dello stabilimento, ma per ora dalle Terme hanno interrotto qualsiasi discorso», spiega Pierantonio Rossi, presidente di Incanto Liberty, sodalizio cittadino che lavora «per il bene della città e dei suoi tesori d’arte», già promotore tra gli altri del Festival del Liberty e delle sfilate delle carrozze trainate dai cavalli in costumi d’epoca, con il coinvolgimento dell’ippodromo Sesana.

L’associazione dalla tarda primavera del 2021 ha rivolto le sue mire sullo stabilimento Tamerici, «una delle più belle, complete e fantastiche testimonianze del Liberty in Italia», con gestioni a singhiozzo lunghe qualche mese che comunque sono andate avanti appunto fino all’inizio di quest’anno.

Adesso questo stop prolungato che priva la città di una delle sue bellezze, affascinante per la Saletta della mescita decorata con maioliche policrome di Galileo Chini, la loggia e il porticato, la fontana delle Nejadi, la vasca quattrocentesca di Raffaello Romanelli (autore alle Regina anche della vasca con L’airone e la rana simbolo delle Terme), e ancora il padiglione D’Annunzio e il pozzo Leoncavallo. Un patrimonio d’arte e di storia che dovrebbe essere preso d’assalto, non chiuso al pubblico.

«Noi siamo disponibili a fare anche dei lavori di manutenzione e di messa in sicurezza, laddove necessario – va avanti Rossi – tra l’altro all’interno del complesso abbiamo ancora dei piccoli cantieri aperti e del materiale. In queste settimane inoltreremo una richiesta scritta alle Terme per far ripartire il contratto d’affitto e la gestione, nella speranza che venga accolta. Ci mettiamo come sempre buona volontà con l’auspicio che la situazione a breve si sblocchi per il meglio».

Incanto Liberty negli ultimi anni ha avviato le sue attività alle Tamerici nell’ultimo fine settimana del mese di marzo o nell’imminenza della Pasqua: proponeva incontri, serate musicali, letture e quant’altro, offrendo a cittadini e visitatori un piccolo bar e punto ristoro. Sempre sostenuta dall’amministrazione comunale (quella passata e l’attuale) e dalla Fondazione Caript.

E soprattutto ha avuto il merito di tenere “vivo” e in decoro lo stabilimento, che come si vede oggi sarebbe caduto nel più totale abbandono, forzando l’emergenza. «In questi anni abbiamo rimesso a posto i servizi igienici, ripulito tettoie, canaline e lucernari, sistemate le pareti ammalorate dall’umidità, tagliata l’erba. Insomma, la parte nostra l’abbiamo sempre fatta e adesso ci aspetteremo un diritto di prelazione sulla gestione dello spazio, sempre tenendo a mente che il nostro obiettivo è restituire lo stabilimento alla fruizione della cittadinanza e di tutti gli appassionati, cercando di dare impulso al legame della città con il Liberty e l’Art Nouveau», sottolinea il presidente dell’associazione.

È il momento di dare seguito a questi buoni propositi per non ripercorre una storia già nota in città e che fa sentire ancora i suoi effetti: ovvero l’abbandono degli stabilimenti termali, il caso della Torretta è certamente il più eclatante. 

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