Il Tirreno

Dopo la tragedia

Castelnuovo, per la Rsa Il Molino c’è la riapertura: ecco con quali prescrizioni

di Gabriele Buffoni
Castelnuovo, per la Rsa Il Molino c’è la riapertura: ecco con quali prescrizioni

Sono ancora in corso le indagini sulla morte di Giovanna Innocenti, che perse la vita nel novembre scorso dopo l’esondazione del Botro Sanguigna

02 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Rosignano Luce verde per la riapertura della Rsa Il Molino. La casa di riposo in località Chiappino a Castelnuovo della Misericordia dove lo scorso 2 novembre perse la vita in seguito all’esondazione del Botro Sanguigna l’83enne livornese Giovanna Innocenti tornerà ad accogliere ospiti all’interno della propria struttura. Anche se solo parzialmente: l’attività potrà essere svolta, almeno per adesso, soltanto al primo piano dell’edificio. Che dopo essere stata posto sotto sequestro in un primo momento dalla Procura, da qualche tempo è tornato nelle disposizioni della società Il Molino srl (proprietaria dell’omonima Rsa) che ha provveduto alla risistemazione degli spazi e alla messa in sicurezza dei locali su cui il maltempo, in quella terribile notte di inizio novembre, si abbatté con particolare violenza.

Nei giorni scorsi infatti il sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati ha emesso un’ordinanza revocando parzialmente l’atto pubblicato lo scorso 3 novembre che imponeva la sospensione completa dell’attività della struttura. Gli ambienti della Rsa sono stati infatti ripristinati al loro stato originale e così pure le condizioni igienico sanitarie, come attestato dal sopralluogo della commissione tecnica di vigilanza delle strutture socio-sanitarie (obbligatorio in questi casi, anche se la struttura in località Chiappino non risulta convenzionata con l’Asl Toscana nord ovest). Proprio la commissione di vigilanza ha eseguito nei mesi scorsi ben due verifiche sul posto: la prima – legata principalmente alle questioni igienico sanitarie, si è svolta il 25 marzo mentre la seconda – di natura più tecnica – si è tenuta l’8 aprile. In seguito a questi due sopralluoghi e alla consegna da parte della proprieta dell’azienda al Comune di Rosignano Marittimo di una relazione tecnica sullo stato dei luoghi e di un nuovo piano di evacuazione (firmato dall’architetto Walter Cartei) è stato espresso parere favorevole alla prosecuzione dell’attività di accoglienza di persone anziane non autosufficienti. Con una prescrizione: la Rsa il Molino potrà tornare ad accogliere ospiti ma «solo nelle camere collocate al primo piano». Per un totale quindi di 8 posti letto. Le camere poste al livello più basso della struttura invece – quelle che nella notte del 2 novembre furono invase per oltre un metro e mezzo dal fango provenienti dal Botro Sanguigna e dove trovò la morte Innocenti, trattenuta sott’acqua (secondo una prima ricostruzione dell’accaduto) da un armadio che le era caduto addosso spinto dall’inondazione – al momento «non risultano idonee sotto il profilo del comfort e della salubrità per elevata umidità». I tecnici intervenuti hanno quindi richiesto alla proprietà della struttura di provvedere ad alcune prescrizioni specifiche in tempi brevi: la commissione eseguirà infatti ulteriori controlli e misurazioni e solo in caso di esito positivo verrà rilasciato un parere favorevole alla riapertura totale e all’accoglienza dei 25 posti letto previsti nell’autorizzazione rilasciata alla Rsa.

Intanto proseguono le indagini coordinate dal pm livornese Massimo Mannucci: la Procura ha fin da subito aperto un fascicolo per omicidio colposo e cerca di accertare se la notte del 2 novembre siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste. Nell’elenco degli indagati al momento figurano solo i nomi del proprietario e del responsabile della Rsa, difesi dall’avvocato Aurora Matteucci. l

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
L'operazione

Livorno, 134 Fiat Topolino sequestrate al porto dalla Finanza: «Non sono “made in Italy”»

di Stefano Taglione